È passato tanto tempo, ne è passato davvero. È passato dal tempo da quando abbiamo aperto per la prima volta gli occhi, visto il mondo in tutte le sue forme, preso coscienza della vita respiro dopo respiro.

È passato tanto tempo da quando abbiamo fatto nostro il linguaggio, provato le prime emozioni, provato paura, ansia, timore, ma anche gioia, soddisfazione, gratitudine. Ne è passato dal primo giorno di scuola, dal nostro primo amore, dalla prima grande delusione, da quel momento specifico che ricordiamo come se fosse ieri, in tutti i suoi colori, odori, sensazioni.

Il nostro cervello, come un naturale selettore di momenti, si occupa di fermare quei momenti, lasciarli intatti e distribuirli nei cassetti della memoria. Ebbene sì, ne è passato di tempo, anche dal diploma, dal nostro primo giorno di lavoro, da quel bacio alla stazione sotto la pioggia. Ma in un istante ecco che possiamo viaggiare, tornare a quell’istante come se fosse ieri, come se fosse adesso.

Chiudere gli occhi, rivivere un istante con la stessa emozione di quando è successo, perché sì, ricordare è come far succedere di nuovo.

Ne è passato di tempo, ne sta passando e ne passerà. Ma con la forza della memoria, diventiamo viaggiatori del tempo, andiamo avanti e indietro, come una giostra impazzita, come una vita che vale la pena di essere rivissuta in tutti i suoi momenti, belli e brutti, sorprendenti e amaramente deludenti.

Ne è passato di tempo. Ma eccoci qui. Con gli occhi chiusi, pronti per un nuovo viaggio.